Il programma, i percorsi e tutti i corsi AgenForm
Cosa è il programma GOL
Il Programma Garanzia Occupabilità dei lavoratori costituisce la riforma del sistema delle politiche attive del lavoro prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Obiettivo del programma è attuare diverse tipologie di percorsi, per offrire una risposta personalizzata e flessibile alle esigenze delle persone, in chiave di maggiore occupabilità e crescita delle competenze.
Il programma approvato dal Piano attuativo della Regione Piemonte è complementare agli interventi già collaudati finalizzati all’occupazione e al reinserimento lavorativo
I corsi AgenForm
Cuneo
Moretta
Savigliano
Il piano attuavo della Regione Piemonte
La Regione Piemonte, con D.G.R. n. 16 - 5369, in applicazione del Decreto Ministeriale 5 novembre 2021, ha approvato Il Piano Attuativo regionale con una dotazione finanziaria complessiva per il 2022 di 59.956.000,00 euro
I bandi
Due nuovi bandi sono stati avviati per realizzare le azioni previste dal Programma.
Un bando riguarda la formazione finalizzata al lavoro, che offre percorsi per l'occupabilità, l'occupazione e l'aggiornamento delle competenze.
Tutti i dettagli su questo bando, volto a realizzare i Piani formativi già approvati dalla Regione, si trovano a questa pagina.
Un altro bando mira a realizzare il Buono Servizi Lavoro GOL, attraverso la chiamata di progetti da parte di operatori specializzati nei servizi al lavoro.
Il bando è pubblicato alla pagina
Beneficiari
Il programma GOL è rivolto alle persone disoccupate con priorità verso:
- i percettori di ammortizzatori sociali (NASPI e DIS-COLL) e i percettori di Reddito di Cittadinanza;
- le persone in condizione di fragilità e svantaggio
I percorsi
Percorso 1 - Reinserimento occupazionale
Per coloro che sono più vicini al mercato del lavoro sono previsti:
- servizi di orientamento
- intermediazione per l’accompagnamento al lavoro
Sono lavoratori per i quali – sulla base delle caratteristiche analizzate – la probabilità di rimanere disoccupati per lungo tempo non è eccessiva e le competenze possedute possono essere spendibili sul mercato. Il bisogno prioritario, in altri termini, è l’indirizzamento nella ricerca di lavoro, anche valorizzando l’autonomia della persona sulla base dell’analisi delle opportunità occupazionali del territorio.
Percorso 2 - Aggiornamento (Upskilling)
Per lavoratori più lontani dal mercato, ma comunque con competenze spendibili: interventi formativi richiesti prevalentemente di breve durata e dal contenuto professionalizzante
Se durante la profilazione per alcuni lavoratori risulta necessario un momento formativo, andranno accuratamente distinti gli obiettivi, a seconda del posizionamento nel mercato del lavoro: per alcuni di loro apparirà necessario un Percorso di aggiornamento (upskilling), in cui gli interventi formativi sono prevalentemente di breve durata e dal contenuto professionalizzante
Percorso 3 - Riqualificazione (Reskilling)
Per lavoratori lontani dal mercato e con competenze non adeguate ai fabbisogni richiesti: formazione professionalizzante più approfondita, generalmente caratterizzata da un innalzamento del livello di qualificazione rispetto al livello di istruzione
Per questo tipo di profili, sarà più opportuno attivare un percorso di riqualificazione (reskilling), in cui è necessaria invece una più robusta attività di formazione per avvicinare la persona in cerca di occupazione ai profili richiesti dal mercato: in questo caso la formazione professionalizzante è generalmente caratterizzata da un innalzamento del livelli di qualificazione/EQF rispetto al livello di istruzione
Percorso 4 - Lavoro e inclusione
In presenza di bisogni più complessi, che vanno oltre la dimensione lavorativa, oltre ai servizi precedenti, si prevede l’attivazione della rete dei servizi territoriali, allargando lo sguardo al nucleo familiare, in una logica multidimensionale e trasversale tra i servizi al lavoro, i servizi formativi e i servizi sociali
I fabbisogni di una persona con disabilità, di una madre single, dei giovani, dei lavoratori privi di titoli di studio sono molto diversi. Ma anche per i più fragili, la ricerca di un’occupazione giusta deve essere sempre un obiettivo da perseguire.
L’elemento comune di questi percorsi è la considerazione che le politiche attive del lavoro da sole non sono sufficienti a migliorare l’occupabilità del lavoratore, essendo presenti ostacoli e barriere che vanno oltre la dimensione lavorativa.
In alcuni casi, particolare attenzione deve essere rivolta all’accrescimento delle competenze di base; in altri, le fragilità del lavoratore richiedono anche l’attivazione di servizi sociali e/o socio-sanitari per avvicinarli al mercato del lavoro.
Fondamentale è, quindi, la collaborazione con i servizi del territorio – educativi, sociali, sanitari e di conciliazione, promuovendo lo sviluppo di professionalità in grado di dialogare con gli altri servizi territoriali e di orientare i percorsi di avvicinamento al mercato del lavoro per i diversi target di utenza fragile.
Si specifica che per le persone in condizioni di particolare vulnerabilità, il CPI già in fase di assessment coinvolgerà gli operatori che su quel territorio realizzeranno il Percorso 4 e avvierà un confronto con i servizi socio-assistenziali per una presa in carico e progettazione integrata degli interventi.
Percorso 5 - Ricollocazione collettiva
E' prevista una valutazione delle opportunità occupazionali sulla base della specifica situazione aziendale di crisi, della professionalità dei lavoratori coinvolti e del contesto territoriale di riferimento per individuare soluzioni idonee all’insieme dei lavoratori stessi
Vi sono situazioni in cui appare opportuno che siano valutati i profili di occupabilità non singolarmente, ma per «gruppi» di lavoratori. E’ il caso di situazioni di crisi aziendali che coinvolgono lavoratori ancora formalmente occupati, ma potenzialmente in transizione.
In questi casi, le opportunità vanno valutate non come somma di singole situazioni individuali, ma sulla base della specifica situazione aziendale di crisi, della professionalità dei lavoratori coinvolti e del contesto territoriale di riferimento, per cercare soluzioni attraverso un «Percorso di ricollocazione collettiva»
A caratterizzare questo percorso sono:
- la precocità dell’intervento – tipicamente attivato con i lavoratori ancora formalmente occupati;
- il coinvolgimento dell’azienda e dei rappresentanti dei lavoratori – parte attiva nella ricerca delle soluzioni e nella costruzione del progetto;
- l’attivazione di strumenti di gruppo accanto eventualmente a quelli individuali, sia in termini di orientamento che di formazione;
- la specificità dei percorsi proposti – potenzialmente orientati più che a un generale riposizionamento sul mercato del lavoro, a una specifica soluzione di gruppo che favorisca il reimpiego di gruppo.