Giovedì 18 gennaio 2024 abbiamo accompagnato i nostri alunni del Corso di Giardiniere d’Arte per Giardini e Parchi Storici a visitare il Giardino della Margarita, lo splendido parco della storica dimora Solaro della Margarita. Varcando le soglie del palazzo, un’elegante costruzione della seconda metà del ‘600, e attraversando l’ingresso decorato con lo stemmario di tutte le donne entrate in casa Lovera, ci riceve Lucia Ruà, la “contessa giardiniera”, ultima erede e custode di questa magnifica proprietà in cui è nata e cresciuta. Da qualche anno Lucia ha deciso di scommettere sul suo magnifico giardino e aprirlo al pubblico per visite guidate ed eventi. Ammirando l’apertura a ventaglio del parterre con vista mozzafiato sulle Alpi non fatichiamo a pensare che sia stata un'idea intelligente, ma, come ci spiega la signora Ruà, altresì molto impegnativa. La cura di questo parco, infatti, richiede moltissimo lavoro e grande impegno.
Prima di addentrarci nella graziosa planimetria all’italiana, progettata da un allievo del parigino Lenôtre, già autore del primo disegno del parco di Racconigi visitato dai nostri alunni a dicembre, passiamo per il giardino segreto o “giardin ‘dle tòte” (giardino delle signorine, in piemontese).
Anche questo giardino, come gli altri esempi studiati nel Corso di Giardiniere D’Arte Agenform, è suddiviso in “stanze”, ossia luoghi, parti diverse dal resto, con una botanica, un disegno e una struttura diversa per comunicare emozioni diverse a seconda di dove si passeggia. La contessa giardiniera, infatti, ci tiene a sottolineare che le stanze sono un “viaggio dentro il giardino ma soprattutto dentro sé stessi”. Il “giardin ‘dle tòte” è costituito da una piccola sezione di aiuole e un mini-labirinto di bossi al riparo nell’ala Est della casa, sorvegliato dalla finestra di quello che era lo o studio del conte Clemente Solaro, il quale era solito controllare dall’alto se le ragazze di casa si impegnassero nei lavori di ricamo o invece, come si soleva dire, cincischiassero. Sopra il giardinetto s’innalza un cedro del libano ultracentenario, che domina lo spazio di tutta la proprietà e condivide il primato d’età con un Taxus bacchata e un altro maestoso cedro dell’Himalaya.
Cosa si studia nel corso di Giardiniere d’Arte? La lezione di oggi, guidata dal fitopatologo dott. Moreno Dutto è stata incentrata sulla difesa delle piante dalle patologie infettive e dagli infestanti. Come individuare e diagnosticare le patologie dei vegetali in un contesto di un parco storico per poi affrontarne le tecniche di cura. Il Giardino della Margarita, nello specifico, si è rivelato un caso di studio molto interessante per la sua caratteristica divisione in due macrosezioni: la prima un giardino all’italiana, cioè formale, e la seconda in stile naturalistico, o all’inglese. Le due parti hanno presentato problematiche di gestione molto diverse.
Il giardino all’italiana, costituito generalmente da siepi di bosso, rigorosamente potate, ha rivelato il problema principale della piralide del bosso (Cydalima perspectalis), un lepidottero particolarmente dannoso per le siepi ornamentali in quanto si nutre di foglie, determina ampie aree defogliate e può portare a morte la pianta stessa. L’infestazione da piralide del bosso si gestisce attraverso l’uso di batteri entomopatogeni come il Bacillus thuringiensis, un batterio sporigeno che, ingerito dalla piralide, ne causa la morte.
Una delle problematiche nella gestione delle infestazioni in giardini e parchi storici aperti al pubblico è l’impossibilità di usare tutti i prodotti fitosanitari in commercio, essendo necessario limitarsi a quelli con più basso impatto tossicologico che possono però non rivelarsi efficaci in alcune situazioni.
Abbiamo proseguito attraverso il teatro di verzura, una splendida spianata usata ancora oggi per celebrazioni ed eventi, verso il giardino all’inglese, caratterizzato da elementi romantici come il cammino lungo il fiume (un canale del ‘400), il ninfeo e il cancello alla zona di caccia. Il giardino all’inglese rappresenta la zona boscosa del parco, perché secondo la concezione dell’epoca, il bosco doveva restare lontano dalla casa. Problematiche esaminate soprattutto in quest’area dal dott. Dutto sono state relative al decadimento degli esemplari arborei, difetti strutturali di fusti, radici e rami e marciumi radicali. Si sono osservate cavità del colletto e carie, compartimentazioni (le cicatrizzazioni della pianta) e reazioni da lesioni meccaniche. E poi, volgendo lo sguardo verso l'alto, tecniche di potatura finalizzate al consolidamento per aumentare la sicurezza dell’albero, altro aspetto fondamentale per un giardiniere d’arte quando il suo cliente, come in questo caso, è proprietario o gestore di un parco aperto ai visitatori. Sempre in questo senso, al cospetto del maestoso cedro himalayano, si è parlato della gestione delle processionarie del pino, dannose anche per l’uomo e per gli animali fruitori dell’area per via dei suoi peli urticanti.
Di ritorno verso la zona del giardino all’italiana siamo entrati in una stanza di carpini, alberi molto usati nei giardini storici per la creazione di labirinti e cappelle di verzura. Il carpino è in questi ultimi anni sotto attacco di un'infezione fungiva che sta avendo effetti deleteri, pertanto, un giardiniere esperto deve saper diagnosticarla in tempo e trattarla, pena la perdita di una preziosa specie autoctona.
Ringraziamo il dott. Moreno Dutto, docente del Corso per Giardinieri d’Arte e Parchi Storici per la esaustiva lezione, e la proprietaria Lucia Ruà, la “contessa giardiniera”, per l’ospitalità e la preziosa guida sugli aspetti storico-paesaggistici del parco.
Ricordiamo che il Giardino della Margarita è visitabile su prenotazione chiamando al +39 388 050 65078 o scrivendo a castellodellamargarita@gmail.com
Frequentando il corso diventerai "Giardiniere d'Arte per Giardini e Parchi Storici" e acquisirai le competenze utili alla programmazione e allo svolgimento delle operazioni necessarie per la manutenzione ordinaria, cura e restauro delle componenti di un giardino storico. Potrai lavorare in aziende attive nella progettazione e manutenzione di aree verdi come garden, aziende addette alla manutenzione di giardini, vivai, ma soprattutto presso parchi e giardini storici sia pubblici che privati, e istituzioni museali