Che bello (deve) essere ricchi...
Qual è la prima cosa che associate all’essere ricco? Oltre alla supercar XYZ del momento, avete anche pensato alla buona vecchia “villa con piscina” vero? E intorno alla piscina vedete un giardino, giusto? Perché una piscina che si rispetti, da che mondo è mondo, è sempre circondata da un magnifico giardino.
E che ricchezza, il giardino!
Anche per l’uomo che ha solo un giardino e niente piscina. Anche per quello che, senza essere ricco, un giardino ce l’ha. Ma soprattutto per quello che il giardino non solo lo vive, ma lo pensa, lo cura, lo crea. Lo fa.
Il giardiniere passeggia tranquillo tra i frutti del suo lavoro, fuma all’aria aperta osservando le piante che reagiscono positivamente a un trattamento, che crescono correttamente dopo una potatura, che si espandono rigogliose secondo i ritmi della Natura, che interagiscono tra di loro in un’emozionante, grandiosa, esplosiva orchestrazione.
Nel frattempo, da un'altra parte, qualcuno sta cercando nel cassetto della scrivania del suo ufficio con vista ai garage, l’ultima capsula di decaffeinato.
Se non è ricchezza questa!
"Il giardino è una delle poche espressioni della natura umana del tutto benigne".
Nan Fairbrother
Ma tutto ha un prezzo. Il giardiniere, quello bravo, deve essere una specie di Uomo (o Donna) Rinascimentale in tuta da lavoro. Un giardiniere deve possedere competenze scientifiche: botanica, biologia, chimica, entomologia, idraulica, geologia, meteorologia, geometria, topografia, disegno tecnico e anche informatica, da Excel ai programmi di misurazione, progettazione e simulazione 3D del paesaggio.
Deve avere una vista d’aquila per vedere le minacce da lontano come minuscoli topi prima che diventino un’orda di pantegane.
Deve vedere nel futuro, cioè sapere dove le piante metteranno radici, dove andranno, a che profondità e che eventuali problemi creeranno, o risolveranno, questi loro movimenti. Poi deve essere un artista.
Deve idealmente saper disegnare, illustrare o fotografare; avere cultura paesaggistica internazionale, conoscere i grandi giardini storici e i principali stili di giardino (italiano, francese, inglese, giapponese, New Dutch e country).
Deve sapere concepire delle idee, concettualizzarle, descriverle, trasmetterle con rigore ma allo stesso tempo con passione.
Deve sapere di cucina e di gastronomia, ed essere pure come uno stilista, per gestire i colori, creare accostamenti, tenendo però in conto che in natura i colori non vengono a comando, e che sì, anche nel mondo delle piante esistono le mode.
E infine, il giardiniere deve essere un semplice, amabile conversatore, anche un po’ psicologo, che parla con il suo interlocutore preferito: il proprietario o la proprietaria della piscina intorno alla quale nascerà il giardino.
Se sei arrivato fin qui ti interessa il giardinaggio e pensi che sia uno dei lavori migliori che si possano fare.
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